“Spillover” è un libro del 2012 di David Quammen, scrittore e divulgatore scientifico, collaboratore di importanti periodici e riviste come ad esempio National Geographic.

Anche se il libro risale a 8 anni fa, l’argomento è assolutamente attuale: il termine inglese spillover in italiano viene infatti reso salto di specie, cioè il passaggio di un patogeno da una specie ospite all’altra. Non ho una formazione medico-scientifica, ma c’è da dire che Quammen riesce ad assolvere bene al suo ruolo di divulgatore, il testo è avvincente e facilmente comprensibile. Ci accompagna in diversi paesi del mondo, dall’Australia al Camerun, dal Congo alla Cina, attraversando fiumi, percorrendo sentieri nella savana, entrando in grotte malsane, visitando mercati, allevamenti e incontrando medici, scienziati, ricercatori e pazienti colpiti dai virus e poi guariti.

Devo ammettere che a seguito degli avvenimenti di quest’estate – la pandemia di COVID-19 – tanti tasselli combaciano benissimo. Anzi, alcune volte le parole di Quammen assumono un ruolo quasi profetico, soprattutto quando parla dei rischi di epidemie future da coronavirus o virus della stessa “famiglia”. A un certo punto del libro infatti dice: “Alcuni di questi (virus) – in particolare i coronavirus – devono essere considerati serie minacce alla salute pubblica.” Nel 2012 erano solo delle semplici parole, oggi una dolorosa realtà.

E alcuni termini e fatti che semplicemente ignoravo, ma ora purtroppo noti a tutti, sono introdotti ed esposti molto chiaramente; ne menzionerò solo alcuni:

· il concetto di zoonosi, cioè una malattia trasmessa dagli animali all’uomo. Alcuni degli esempi più famosi? Ebola, AIDS, la malattia di Lyme. SARS? MERS? COVID-19? E di pari passo con la zoonosi facciamo la conoscenza di organismi “serbatoio”, di organismi “amplificatori” e di organismi “ospiti”, con alcune teorie al riguardo che ancora sono oggetto di attenta ricerca;

· la faccenda dei pipistrelli: l’ordine Chiroptera, i chirotteri (dal greco chéir, mano, e ptéron, ala) comprende 1126 specie, cioè il 25% delle specie conosciute di mammiferi. È un numero enorme, aiuta a capire parecchie cose, soprattutto considerando le specie dette frugivore. Prestiamo attenzione alla catena di eventi descritta da Quammen: un pipistrello è infetto, mangia parte di un frutto, il frutto cade a terra, il frutto lo raccoglie un altro animale e poi lo mangia, l’uomo mangia quell’animale, l’uomo si infetta;

· la differenza tra patogenicità e virulenza;

· la correlazione tra malattie sconosciute che sembrano saltar fuori una dopo l’altra e le attività dell’uomo: non si tratta quindi di accidenti, per usare le parole di Quammen, ma di conseguenze non volute delle nostre azioni;

· la spiegazione dell’importanza del parametro R0, ormai sulla bocca di tutti. Come ci si è arrivati, chi ci è arrivato, cosa sono le infezioni primarie e le infezioni secondarie;

· un’ultima cosa: finalmente ho capito – l’ho scritto all’inizio che non ho una formazione medico-scientifica – perché i vari ceppi di influenze sono indicati da due lettere H e N, seguite da numeri, tipo H1N1. Si riferiscono a due sostanze, l’emoagglutinina (Hemagglutinin in inglese, da cui la lettera H) e la neuraminidasi. L’emoagglutinina riesce ad aprire la membrana cellulare dell’ospite per far entrare il virus, mentre la neuraminidasi serve per far uscire il virus e quindi propagare l’infezione. Perché i numeri? Perché nelle influenze che attaccano l’uomo abbiamo sempre H1, H2 e H3? E perché l’aviaria si chiama H5N1? Lo spiega il libro, in maniera chiara e comprensibile.

Al termine del libro ho provato un mix di sensazioni molto diverse tra loro: da un lato una leggera soddisfazione e un certo sollievo per essere riuscito a inquadrare meglio l’emergenza COVID-19, cosa non facile con tutto il proliferare di informazioni al riguardo, dall’altro una buona dose di irrequietezza e preoccupazione. Basta davvero molto poco, basta un avversario invisibile ma agguerrito e temibile, a sovvertire e mettere a soqquadro tutto quello a cui siamo abituati. E se ne arriva un altro?